Circa il 15% delle gravidanze riconosciute va incontro ad una perdita della gravidanza a seguito un’interruzione spontanea, perlopiù nel primo trimestre.
La perdita di una gravidanza è sempre un momento di forte stress emotivo, per la donna e per la coppia.
Non c’è ovviamente un unico modo di sentirsi o un giusto modo di reagire. Possono sorgere dubbi sulla propria capacità procreativa e sentimenti di inadeguatezza come donna.
Indipendentemente da quanto sia stata breve o desiderata, la perdita di una gravidanza è, per la maggior parte delle donne, un evento stressante e traumatico. Dopo un iniziale shock, vi possono essere reazioni d’ansia o depressive, che di solito si risolvono spontaneamente in alcuni mesi. Sono comuni risposte di lutto (nel 50-80% dei casi), diverse nell’intensità e nella durata. Se il processo naturale del lutto si blocca e il trauma non viene elaborato, possono insorgere problemi depressivi o Disturbi di Ansia, che necessitano di un aiuto terapeutico.
La perdita di una gravidanza sull’uomo di solito è meno intensa e duratura rispetto alla donna, ma è anche più difficile da riconoscere ed esprimere e non va fraintesa come insensibilità o mancanza di interesse.
La perdita di una gravidanza è un evento critico anche per la coppia, che richiede un nuovo adattamento. Può portare ad una maggiore intimità, se si riesce efficacemente a comunicare e comprendere i bisogni emotivi di ciascuno.
Come di si può riprendere psicologicamente?
Accettare i vissuti emotivi, anche dolorosi, è il primo passo per superarli. E’ molto importante poterli condividere. Non sempre gli altri riescono a comprendere e ad offrire il sostegno di cui si ha bisogno. Molte persone riescono a superare questo momento difficile da sole. Ma se la sofferenza emotiva perdura, diventa difficilmente controllabile, disturba il normale svolgimento delle attività quotidiane e la relazione di coppia, è necessario ed efficace rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
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